10 marzo 1948 moriva Placido Rizzotto, vittima della mafia

Ci sono storie che non si raccontano mai abbastanza.
Una di queste è quella di Placido Rizzotto, simbolo di una Sicilia troppo spesso dimenticata.
Siamo nel secondo dopoguerra e sull'Isola si combatte una grande battaglia sociale. Da una parte i grandi latifondisti che si sono arricchiti sfruttando il lavoro della povera gente, dall'altra i contadini che chiedono terra e libertà.
Le elezioni regionali del 1947 vedono una grande avanzata del Blocco del Popolo, una lista unitaria di socialisti e comunisti. Riesplode così la grande questione della terra. Migliaia di ettari di terreni incolti che i contadini rivendicano per emanciparsi dagli agrari.
La promessa già tradita dal Risorgimento e dalla monarchia nel primo dopoguerra, viene nuovamente accantonata dalle nuove istituzioni repubblicane. E allora i contadini decidono di fare da soli. Parte un grande movimento di occupazione delle terre che si diffonde in gran parte della Sicilia. Tra gli ispiratori di questa rivoluzione coraggiosa c'è Placido Rizzotto.
Sindacalista, trentenne, già partigiano e dirigente del partito socialista, torna nel dopoguerra a Corleone, suo paese natale, e comincia una vasta opera di sensibilizzazione delle masse contadine. Forte sostenitore dei Decreti Gullo, che imponevano il passaggio delle terre incolte o mal coltivate ai contadini, Rizzotto guida diverse occupazioni e diviene segretario della Camera del lavoro di Corleone.
Gli agrari e le famiglie mafiose che rappresentano il loro braccio armato reagiscono con violenza inaudita per reprimere le rivendicazioni contadine. In particolare a Corleone il boss Giuseppe Navarra e il "giovane emergente" Luciano Liggio minacciano più volte Placido Rizzotto e i suoi compagni.
Ma lui non molla e anzi reagisce con coraggio alle provocazioni, come quando appende ad una inferriata uno degli sgherri di Navarra durante una rissa tra ex partigiani e mafiosi.
Il 10 marzo 1948 Placido viene attirato in un'imboscata, rapito, portato nella campagna di Corleone e ucciso. Le indagini che seguirono portarono all'arresto di Vincenzo Collura e Pasquale Criscione, che prima confesseranno di aver agito su ordine di Liggio e poi ritratteranno in sede processuale.
Un bambino testimone oculare dell'omicidio, fu assassinato con un'iniezione letale, da uno dei medici che lavoravano al soldo del boss Giuseppe Navarra.
I tre assassini furono così assolti per insufficienza di prove.
Il corpo di Rizzotto, gettato da Liggio in una delle foibe di Rocca Busambra sarà ritrovato solo nel 2009 e verrà identificato nel 2012.
Placido Rizzotto è solo uno dei tantissimi uomini e donne uccisi dalla mafia negli anni in cui la Sicilia migliore stava alzando la testa.

https://it.wikipedia.org/wiki/Placido_Rizzotto

Commenti

Attenzione

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono reperite in internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio. L'autore del blog non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.
Se possiedi il copyright di qualche immagine presente nel blog, basta che tu mi invii una mail con i dettagli ed io provvederò ad eliminarla.

Potrebbe interessarti

Post più letti